SLITTA DI TRE ANNI LA CONSEGNA DEL SUPER CARGO MILITARE l’A400M

Dal periodico dell’Associazione d’Arma A.A.A.
Dopo i ritardi annunciati circa il programma per il grande aereo da trasporto militare A400M di EADS‑Air bus Militare (come il più volte rimandato primo volo del quale il periodico Aeronautica
ha sempre dato puntuale notizia) si palesano altre novità sul velivolo in questione.
Il 14 gennaio, citando fonti autorevoli, il quotidiano tedesco Financial Times Deutschland ha scritto che l’A400M risulta essere più pesante e meno capiente del previsto in quanto sarebbe in grado di trasportare solo 29~30 tonnellate di carico invece delle previste 32 e, inoltre, il suo peso sembra essere di circa 12 tonnellate in più del previsto. L'azienda costruttrice, pertanto, scrive ancora il quotidiano citato, dovrà rivedere completamente il progetto con un conseguente ulteriore ritardo sulle consegne.
Si è intanto appreso che l'azienda costruttrice ha annunciato di aver formalizzato all'OCCAR (Organizzazione Congiunta per la Cooperazione sugli Armamenti) l'agenzia europea che gestisce il programma, un nuovo approccio per l’A400M sottolineando che «le implicazioni finanziarie complete» potranno essere «calcolate in modo affidabile» soltanto dopo la stabilizzazione del relativo piano industriale «compresa la disponibilità dei sistemi» e dopo aver conosciuto il punto di vista dell'OCCAR stessa.
Senza scendere in dettagli il comunicato si limita a evidenziare che l'azienda intende «discutere la tempistica del programma e cambiamenti ad altre aree del contratto comprese in particolare alcune caratteristiche tecniche» dell'A400M la cui produzione di serie, al momento ferma, verrebbe ripresa «solo dopo il raggiungimento di un adeguata maturità, sulla base dei risultati delle prove di volo».
Relativamente al comunicato fonti del settore hanno rilevato che, in base a quanto sopra, la prima consegna slitterebbe così a tre anni dal primo volo, la cui data ‑ fa sapere Airbus ‑ è ancora soggetta a trattative con il consorzio motoristico.
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