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Friday, February 06, 2009

PARLIAMO DI SPAZIO***CHE FA L’EUROPA ? *** QUANDO ANDREMO SU MARTE ?


Dando un rapido sguardo ai programmi dei Paesi che aspirano a traguardi spaziali ci si accorge che ormai il panorama si è esteso e che, la nostra Europa , dopo un periodo di incertezze sta accelerando il passo per non trovarsi indietro in questa gara tecnologica di importanza globale. Nel 2012 l’Agenzia spaziale europea (ESA) lancerà a titolo sperimentale il suo primo shuttle in base ad un progetto che è stato approvato nella riunione dei ministri della ricerca di 18 paesi del Vecchio Continente svoltasi all’Aia nei mesi scorsi.Il lancio sarà effettuato dal poligono di Kouros tramite un vettore “Vega” (Vettore Europeo di Generazione Avanzata) e riguarda una navetta riutilizzabile e sicura per ora denominata IXV (foto 1) (Intermediate eXperimental Veicle) lunga circa 4 metri e mezzo e pesante 1.800 Kg; dimensioni ridotte rispetto a quelle della NASA.
Per la realizzazione del programma, per il quale sono stati stanziati 71 milioni di euro, l’ESA intende utilizzare soprattutto le esperienze acquisite dagli anni ottanta ad oggi con i vari progetti relativi alla navetta Hermes, poi abbandonato, alla capsula ARD, agli studi tedeschi per la Phoenix-1 e la Shefex-1 e, infine, all’USV-1 del nostro CIRA.Secondo quanto è stato reso noto il lancio di prova vedrà la IXV effettuare un mezzo giro intorno alla Terra all’altezza di 450 Km e discendere successivamente alla velocità di 7,5 Km/h verso il Pacifico dove, poi- aperto un apposito paracadute – ammarerà per essere recuperata.L’ABBANDONO DEL PROGETTO HERMESHermes (foto 2) doveva essere montato in cima ad un modulo di servizio montato sul lanciatore Ariane 5 e da questo lanciato.
Il mezzo complessivo era quindi diviso in due parti: lo shuttle e il modulo di servizio. Raggiunta la quota di sgancio il modulo di servizio si sarebbe staccato permettendo all'Hermes di entrare in orbita mentre il modulo di servizio sarebbe rientrato nell'atmosfera. Con questa configurazione lo shuttle era in grado di trasportare tre astronauti e 3.000 kg di carico utile in un ambiente pressurizzato. In totale il modulo a pieno carico sarebbe pesato 21.000 kg, il massimo carico lanciabile da un razzo Ariane 5.I PROGRAMMI AMERICANI DOPO L’ERA DELLO SHUTTLE La NASA, dopo la conquista della Luna e l’era dello Shuttle (foto 3), progetta una nuova fase della esplorazione dello spazio iniziando ancora dal nostro Satellite naturale. Ecco in sintesi il programma degli americani nei prossimi anni:2010 – Portare a termine la ISS ( stazione spaziale orbitante internazionale) per poi utilizzarla come punto di partenza per la Luna. 2015 - Mandare tutti i mezzi necessari sulla Luna per creare una base di lancio verso Marte.2020 - Inviare missioni robotizzate per preparare l'arrivo dell'Uomo su Marte e mandare altre sonde per il sistema solare.LA CINA Intanto anche la Cina è riuscita a mandare in orbita un astronauta e quindi il gruppo dei paesi concorrenti nella conquista dello Spazio cresce con rapidità dopo anni di relativa calma. I programmi dei cinesi sono abbastanza ambiziosi. Intendono portare un equipaggio umano sulla luna entro il 2020 e si stanno preparando per la messa a punto dei sistemi di navigazione tra la terra, una stazione spaziale e la luna.L’INDIAL’India si è data da fare per ritagliarsi un posto tra le stelle.
Il 10 gennaio scorso la sua capsula spaziale “SRE-1” è ammarata dopo 11 giorni di permanenza in orbita. Il successo di questo test depone a favore della tecnologia, che dovrebbe garantire il ritorno sulla Terra delle future missioni e dell’eventuale equipaggio in tutta sicurezza.. l’India così entra nel ristretto gruppo di nazioni (Stati Uniti, Francia, Russia, Cina e Giappone) che hanno a disposizione una tecnologia idonea per il rientro degli equipaggi dallo spazio. Ma la crisi mondiale influirà negativamente su questa importante attività di ricerca tecnologica ? Secondo scienziati ed economisti illuminati saranno proprio i traguardi che sembrano costosi ed impossibili da realizzare che potranno ridare respiro all’economia e fiducia nel futuro.
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ALITALIA:SOPPRESSI I FONDI PENSIONI DEI DIPENDENTI ALL'ESTERO




UNA INTERROGAZIONE DELL’ON. BUCCHINO



In seguito alle segnalazioni giunte da numerosi dipendenti e pensionati dell’Alitalia residenti all’estero, l’On. Bucchino ha presentato un’interrogazione al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli, in merito alla soppressione del Fondo pensionistico Alitalia.


In particolare, il parlamentare eletto nella Circoscrizione Estero riferisce nella sua interrogazione che nel mese di gennaio 2009 i pensionati residenti in Canada di Alitalia Linee Aeree Italiane S.P.A. hanno ricevuto una lettera della stessa Società dove venivano informati che l’Alitalia terminava le proprie attività internazionali e che quindi sarebbe stato terminato anche il rapporto con i propri pensionati in Canada.


L’Alitalia informava altresì i pensionati che dal 31 dicembre 2008 il Fondo pensionistico gestito dall’Alitalia era stato soppresso e che la compagnia aerea non era più l’amministratore del Fondo pensionistico.


Nell’interrogazione l’On. Bucchino evidenzia come l’Alitalia Linee Aeree Italiane S.P.A. nelle lettere inviate ai pensionati rendeva noto che una ditta assicurativa privata, la Thomson Tomev Actuarial, era stata incaricata di sovrintendere il Fondo per gestirne la liquidazione e che i pensionati interessati sarebbero stati successivamente informati in merito alle procedure ed ai tempi necessari per le attività liquidatorie.


Preoccupato per il futuro dei lavoratori e dei pensionati dell’Alitalia residenti all’estero, l’On. Bucchino interroga il Ministro Matteoli per avere informazioni più precise sulle conseguenze concrete della procedura di liquidazione e chiede se Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture è informato in merito all’iniziativa liquidatoria del Fondo pensionistico da parte dell’Alitalia; se ritiene che tale iniziativa sia giuridicamente corretta; cosa intende fare per tutelare al meglio i diritti e gli interessi dei pensionati interessati alla liquidazione del loro Fondo pensione in modo che non siano pregiudicati i futuri rendimenti della loro pensione e che comunque non siano applicati provvedimenti atti a contravvenire gli accordi di natura economica già stipulati dalle parti.

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